Ivano Vitali

Artista ecologista indipendente, ha da sempre un rapporto privilegiato con gli alberi, a favore dei quali recupera la carta, il cartone e altri materiali di scarto per le sue creazioni.
La ricerca effimera e di denuncia realizzata nel periodo vissuto all’Impruneta (1974-1983) con le installazioni che recuperavano sacchetti di carta e di plastica, riviste, quotidiani, cartoni, gusci d’uovo, bastoni, carta stagnola, saponette, cartucce usate, abiti, ecc., sarà punto di riferimento costante per gli anni novanta e ancora oggi riaffiora nelle sue creazioni e nelle azioni.
Nel 1992 partecipa con i pittori Dino Castelvecchi e Alberto Morelli alla realizzazione del Gruppo A.R.F. (Arte Ricerca Firenze). Una ricerca legata alla sperimentazione tecnica e all'uso di materialii di scarto.
Nel 1996 decide di abbandonare la ricerca sui vari materiali per scegliere il riciclo della carta: nelle azioni si veste con strisce strappate dai giornali oppure realizza grandi sacchi di quotidiani. che fa volare in aria o fa gonfiare perché le persone vi entrino; inoltre, realizza sculture macerando i giornali che poi modella e fa essiccare al sole.

Nel 2002 inizia una nuova tappa del suo percorso artistico, allorché decide di apprendere dalla madre Maria Valentini (Meldola 1928 - Forlimpopoli 2013) a fare la calza, l’uncinetto e a cucire. Comincia così a trasformare le pagine dei giornali in gomitoli di filo di tutte le misure: li ottiene attorcigliando e unendo una striscia dopo l'altra senza uso di forbici, colla, fissativi o altro. Il lavoro, fatto senza usare acqua, permette a chi si avvicina, di leggere parole e lettere dei giornali usati.
Il rifiuto di qualsiasi colore aggiunto, fa sì che i gomitoli, gli abiti, gli arazzi, i campioni, … siano generalmente riconducibili alla testata del giornale usato mentre le opere monocrome, sono il risultato della selezione dei colori nella pubblicità. Tecniche e strumenti utilizzati sono quelli della tradizione: intreccio, ferri da maglia, telaio, ago da cucire, uncinetto ...
Dal 2005, ha iniziato a realizzare oggetti molto grandi, utilizzando maxi ferri e maxi uncinetti di legno da lui creati; tra le opere sono da ricordare gli “zoom-in”, grandi ferri con maglia e gomitolo gigante, i “tape-stries” arazzi ed archivi nello stesso tempo, i calzini ed i guanti giganti. Dal 2012 utilizza maxi ferri da maglia creati con il recupero di tubi di cartone e dal 2017 realizza installazioni con manichini realizzati con il recupero dei cartoni e la tecnica della cartamacera
Nel 2020 si dedica ad Alberivestiti: vestendo gli alberi, con maglie di carta riciclata, nel giardino de La Casina di Castiglioncello (Livorno).
Dal 2023 la sua ricerca artistica si orienta al recupero di altri materiali di scarto.
Nel 2024 per ricordare Maddalena Ghini, crea l'installazione effimera Gypsies: abiti realizzati con filo di plastica, lavorato a mano e senza aggiungere nulla.


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